Svelate le regole del M5S per le autocandidature per le Europee. I vari paletti, di fatto, “fanno fuori” Virginia Raggi.
Il M5S ha aperto le autocandidature in vista delle elezioni Europee 2024. I pentastallati, stando alle regole pubblicate sul sito in questi giorni, potranno proporsi a partire dalla giornata di martedì 26 marzo, fino alle ore 20 del prossimo 2 aprile 2024. A spiccare, anche un “paletto” che di fatto impedirà a Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, di andare in Europa.
Le regole del M5S per le autocandidature
Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle hanno aperto ufficialmente le autocandidature per le prossime elezioni Europee 2024. Come anticipato, il partito pentastellato, stando alle regole pubblicate sul sito, permetterà ai vari candidati che rispettano tutti i requisiti richiesti di proporsi a partire da martedì 26 marzo, fino alle ore 20 del prossimo 2 aprile 2024.
A far parlare sono, però, proprio i vari paletti che i potenziali candidati devono rispettare. Per autocandidarsi, infatti, vengono richiesti i documenti che attestino “contributi, prestazioni, controprestazioni o altre utilità percepiti di valore complessivo superiore a 5000 euro in ragione d’anno erogati, direttamente o indirettamente da governi o da enti pubblici di Stati esteri o da persone fisiche o giuridiche aventi sede in uno Stato estero”.
Non solo. I candidati alle Europee dovranno “dichiarare un livello di conoscenza, sia scritto che parlato, di una delle lingue straniere maggiormente utilizzate nell’ambito dei rapporti all’interno del Parlamento europeo”. Tali competenze potranno essere oggetto di “un colloquio teso a verificare la veridicità delle dichiarazioni rese”.
Virginia Raggi “fatta fuori”
A destare particolare clamore, però, è un altro punto che, di fatto, mettere “fuori gioco” Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, e la possibilità di vederla candidata alle Europee.
Infatti, l’articolo 3, comma l del regolamento, sottolinea come, chi vuole candidarsi “non deve ricoprire attualmente una carica elettiva, salvo che la stessa non abbia scadenza nell’anno 2024 o che si tratti di consigliere comunale, circoscrizionale o municipale in carica indipendentemente dalla scadenza del suo mandato; non deve avere svolto due mandati; è escluso dal conteggio del limite dei due mandati elettivi un mandato da consigliere comunale, circoscrizionale o municipale, in qualunque momento svolto”.
Nel caso della Raggi, quindi, niente da fare. L’ex sindaca di Roma, infatti, come ricordato da svariati media tra cui Repubblica, è consigliera comunale, quindi rientra nella prima eccezione, ma non nella seconda dato che, ad oggi, la donna sta svolgendo un terzo mandato.